martedì 22 febbraio 2011

I giorni della merda

Ci sono i giorni vuoti, che si riempiono con la lettura dei giornali. Un sabato, per esempio, una domenica, capita anche a Roma d’inverno che piova. Ma da qualche tempo senza scampo. Il sito del “Corriere della sera” invita a scaricare il video settimanale di Novella Duemila che dà Belen preferita alla Canalis,(http://video.corriere.it/belen-scavalca-canalis/509ad882-3462-11e0-89a3-00144f486ba6). Sul sito della “Stampa” (http://multimedia.lastampa.it/multimedia/in-italia/lstp/19483/) sono disponibili 19 foto di Sara Tommasi: una vestita da infermiera, una a tette all’aria, una versione segretaria, una in cui lecca ammiccando una paletta sporca di gelato, una in cui dà un bacio lesbico a una bionda, etc. – ma senza le tariffe, almeno non c’è il sospetto di lenocinio. “Repubblica per San Valentino prospetta l’applicazione Love Vibes per Iphone, che consente di ricevere un giudizio sulla propria prestazione amorosa (http://www.repubblica.it/tecnologia/2011/02/07/news/app_san_valentino-12166419/?ref=HRERO-3) - in aggiunta alla prossima fine del mondo cui il quotidiano indulge, non s’è capito ancora se per l’umidità o per la desertificazione (forse per tutt’e due?). Sul “Manifesto” Christian Raimo, che riferisce desolato di queste letture, viene così beccato dal primo lettore: “Penso che la tua analisi sia furbetta, retorica e qualunquista”. Sullo stesso “Manifesto” peraltro lo storico Banti critica un Benigni nazionalista che lui solo ha visto a Sanremo. Benigni che tra l’altro ha dato del Risorgimento una lettura internazionalista che molto deve a Banti: il Risorgimento come evento europeo, centrale alla storia dell’Ottocento, e anche l’unico evento rivoluzionario, dell’Ottocento e forse anche del Settecento e del Novecento, senza controindicazioni. Si può capire che il comico sia antipatico al professore (sia diventato: a Banti piaceva al tempo dell’inguardabile “Berlinguer ti vogliono bene”). Ma si è limitato a chiedere un piccolo sussulto di orgoglio italiano. Non contro nessuno, ma per un giusto equilibrio, con l’orgoglio francese o britannico, per dire, che non è mai venuto meno, o con quello rinascente tedesco – il nazionalismo si alimenta negli squilibri e li alimenta (Banti, che ne è studioso, lo sa benissimo).
I giorni della merla, che a fine gennaio presagiscono la primavera, quest’anno sono stati belli. E quando sono belli la primavera è brutta. Si può capire che quest’anno il preannuncio sia così triste, anzi depressivo. Ma il troppo è troppo. Ci vogliamo allievi di Marx, Nietzsche e Freud, la scuola del sospetto, siamo cioè nati “imparati”, ma i tre sono morti nell’Ottocento – anche Freud, è un uomo dell’Ottocento. Ma soprattutto ci vogliamo alternativi. Divertiti cioè, e divertenti. Anticonformisti. Beffardi semmai ma non ipocriti. E non cupi, depressivi – quelli erano i terroristi. “Il Fatto Quotidiano” online ha ventuno blog, su ventotto, contro Berlusconi, oggi come un altro giorno. Più diciassette, tra articoli e brevi, sul giornale, sempre su Berlusconi. Che divertimento è rimestare la merda? Mentre scoppia la Libia, che è nostro vicino, con tutto il petrolio, che già paghiamo un euro e mezzo al litro, a poche ore di gommone. O è l’odio introspettivo, che è tossico.

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