Lo sceneggiato “Fuoriclasse” di Rai Uno, campione di audience nel prime time la sera di domenica, si segnala per alcune vistose, insistite, incongruenze. Per essere una produzione, anzitutto, fuoriclasse, con un cast di prim'ordine, su testi di Starnone e sceneggiatura di Piccolo. Ma con personaggi ridicoli - forse per volerli fare realistici? Gli insegnanti, di liceo classico, vi sono vanitosi, inetti, fannulloni, incolti. Le ragazze sono ignoranti e capricciose, più stupide che non. I ragazzi invece sono tutti buoni, e in parte anche gli insegnanti maschi: lo spacciatore per soldi si limita all’erba, quando deve passare alle droghe forti si ribella; il cattivo dà vita alla poliomielitica, difende il compagno di scuola nero, non infierisce sul gay; sono maschi gli unici studenti e insegnanti ragionevoli. Non sono eccezioni al politicamente corretto, e al politicamente corretto della Rai, sono “errori” apparenti di sceneggiatura: la scuola che si rappresenta ha una sola chiave di lettura, la risata.
Poi si leggono le cronache di Roma, di una diciassettenne polacca molto bella, Dominika, che s’impicca nel bagno della scuola a Monterotondo, e si è trasposti tal quali nella realtà. I suoi compagni e gli insegnanti parlano come in “Fuori classe”, lei stessa, nelle immagini di sé postate su Facebook, si rappresenta come una delle ragazze dello sceneggiato. La scuola di Monterotondo ha anzi due psicologi, mentre quella di “Fuori classe” ne ha una. E loro non si sbilanciano, sono tenuti alla privacy, afferma il preside – che anche lui sembra uscito dallo sceneggiato.
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