I verbali della Minetti sono secretati dall’inflessibile Bruti Liberati, collaboratore emerito di “Repubblica”, Procuratore Capo a Milano. Ma non per i giornali. Per tutti i giornali, bisogna riconoscere, non solo per “Repubblica”. E non tutti: ogni giornale ha la sua porzione, equamente divisa, della deposizione. Se ne lamenta il presidente della Repubblica, indignato dalla “abnorme invadenza di cronaca nera e cronaca giudiziaria” nei media, ma a Milano la giustizia è uguale per tutti.
Se non che ci sono alcune cose inquietanti. Un giorno c’è la droga, che il giorno dopo scompare. A casa di Berlusconi, s’intende. Al posto della droga subentra Iris, una minorenne, un’altra, che il giorno dopo scompare. Ed emerge invece una prostituta, una cioè di professione, che il giorno dopo scompare. Lasciando il posto alla mamma della minorenne di Casoria. Che poi scompare, e lascia il posto a foto compromettenti. Che poi scompariranno anche loro. Oppure no. Inquietante non è il fatto che ci siano notizie che scompaiono, i giornalisti non si curano della verità. Ma che c’è qualcuno che elabora e lancia queste informazioni.
Non alla Procura, beninteso. Dove invece il Procuratore, quando non ha nulla di dire, dice che è pronto il processo immediato per Berlusconi. Domani – domani si vota il federalismo, che non c’entra nulla con l’annuncio, ma forse sì. Oppure fra una settimana. Sicuro comunque di averlo, il giudizio immediato, domani o fra una settimana: è il bello di poter fare insieme l’accusatore e il giudice - giudice (a Milano) non morde procuratore.
E perché non si può parlare male della Boccassini? Cioè si viene automaticamente perquisiti, spogliati, e magari fotografati nudi - le famose foto promesse? Senza nessun indizio di reato. Questo nemmeno nel ventennio si faceva, le barzellette si potevano dire.
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