“Chissà se le parole del “Times” riflettono i pensieri della classe dirigente britannica o se sono una vendetta nell'ambito dello scontro fra Murdoch (padrone del “Times”) e Berlusconi per il controllo del mercato televisivo (pay tv)”: il corrispondente del “Corriere della sera” da Londra, Fabio Cavalera, si tutela. Ma il giornale la spara grossa: il “Times”, venerabile per antonomasia e autorevole agli orecchi di molti, critica Berlusconi in un editoriale. Lo scontro a Milano si conferma questa volta senza remissione. I giudici condanneranno Berlusconi per imputazioni ignominiose. Berlusconi non potrà limitarsi alle solite intemperanze teatrali.
Che sia “guerra aperta” a Milano lo dice lo stesso Bossi, e dunque è un fatto. Con molte remore residue, molto “milanesi”. Il “Corriere della sera” spara contro i berlusconiani notizie false di ogni tipo, dagli affari con Putin alla prostituta napoletana che telefona a mezzo mondo. Ogni volta poi pubblicando rettifiche incontestate, di Romani, La Russa, Marina Berlusconi. A loro volta contenute, quasi cerimoniali. Ma a questo punto appare inevitabile che Milano debba perdere almeno un pezzo del suo predominio a tutto campo, dalle prostitute (modelle, veline, show-girls, attricette) all’Opera delle chiese, dalla finanza alla politica, dalla criminalità impunita al moralismo: lo scontro si conferma cruento, questa volta, e o Berlusconi o i giudici di Milano, Bruti Liberati, Magi, Gandus, dovranno sgomberare il campo.
giovedì 10 febbraio 2011
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