lunedì 21 febbraio 2011

Salviamo Al Jazira - 4

(Riassunto delle precedenti puntate: nel sommovimento che rivoluzionò il Golfo nel 1917-8, l’Occidente si era mobilitato per salvare Al Jazira, in omaggio alla libertà di espressione, ma una serie di decapitazioni si abbatté su giornalisti e mezzobusti dell’emittente, confluendo in una prospera industria dell’horror).
Era l’epoca in America del Tiranno Senza Volto, che il condominio forzoso con la Cina imperiale aveva ridotto a dimensione continentale. Il Tiranno aveva un nome, essendo l’ultimo presidente eletto, succeduto al successore del presidente Obama. Ma da tempo ormai immemorabile era invisibile, dacché aveva decretato la fine delle garanzie costituzionali, e senza sede. Si favoleggiava che stesse in volo, bersaglio mobile imprendibile per il Nemico, in grossi aerei Stealth. Una Legione Volante composita, di Genio Distruttori, contrattualizzati, e kamikaze locali assoldati a poco prezzo, seminava ai suoi ordini il terrore nell’Arco della crisi mediorientale, eretto a Vallum Occidentale, da Ras Khaimah alla Cecenia a San Pietroburgo. E di fronte avanzato contro l’Impero Comunista di Pechino, che facendosi scudo dell’alleanza Qaeda-Iran sterminava i regnicoli del Golfo con false accuse di aggiotaggio, e conseguente impiccagione di massa.
A Ovest del Vallum, nell’Europa orfana del socialismo e di ogni altro potere, la popolazione tentava un’illusoria neutralità. Lavorando alacre giocattoli, cotonate e computer per conto dei monopoli cinesi che controllavano il mercato mondiale. Ma non era inattaccabile al terrore. I commandos americani del Genio Guastatori, che si erano specializzati nella distruzione di monumenti, il Khan Khalil, le Quaranta Colonne, la moschea degli Omayyadi a Damasco, Santa Sofia, si applicavano a distruggere i residui ostacoli alla Difesa Totale, dal Cremlino a San Pietro, che realizzavano con barriere elettroniche, missilistiche, e di ferrocemento. Senza rinunciare al terrorismo di Stato: in proprio, con i contrattualizzati, e con i kamikaze.
A Londra il Pretendente Guglielmo V si allineò all’estrema resistenza anticinese del Tiranno Senza Volto. I guglielmiti suoi volontari ebbero presto ragione dei terzisti, i fautori di suo padre Carlo III. Ma trovarono le porte sbarrate alla Legione Volante. Si applicarono allora a un accetto lavoro di commissariato, facilitando il trasbordo dei nuovi immigranti africani vero l’East Coast, che era anche parte del fiorente commercio della Nuova Schiavitù, volontaria. Folle di africani affluivano in lunghe carovane dal Centro e dal Sud dell’Africa, con ogni mezzo, molti a piedi, alla costa atlantica dell’Europa. Issandosi più in alto possibile, a Cadice, a Lisbona, alla Coruna, da dove, col favore degli alisei e della corrente del Golfo discendente, possenti catamarani li trasportavano di là del’Oceano, in veloce deriva fino a Cuba, quindici o venti gradi più a Sud, che era il cinquantunesimo Stato degli Stati Uniti. Sotto il timone esperto dei normanni guglielmiti, volenterosi broker dei potenti cartelli americani che gestivano, dal Texas e la California, l’analogo afflusso di latini.
Non per altro la Legione Volante respinse i guglielmiti se non l’inaffidabilità. Non dimenticando che gli inglesi sono sempre stati spie e traditori. Dovendo a un certo punto supplire ai kamikaze, la cui tecnica non si riuscì a migliorare, malgrado ogni addestramento e il miglior oppio, mentre l’attività diventava più febbrile, la Legione si adattò a innescare una serie nuovissima di robot da macello, altrettanto precisi e distruttivi. Ma presto la campagna d’informazione della Sunni Airdale, benché non ufficiale, alimentò un forte e costante afflusso di volontari islamici, decisi a vendicare con la morte le vittime della Headcutting Serie contro le ingerenza del fronte Qaeda-Iran e dei suoi padroni cinesi.
(fine)

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