Il troiaio berlusconiano non cessa di stupire. L’esercizio politico della giustizia, una cosa che fa stare male solo a pensarci, da parte di donne senza scrupoli, cui la giustizia è demandata, è il meno. Il settimanale “Chi” pubblica un nugolo di foto di Capodanno 2009 nella villa sarda di Berlusconi: un delirio di ragazzette. Ma “Chi” non è di Berlusconi? Emilio Fede era registrato anche quando faceva il giurato a Sant’Alessio Siculo, al concorso “Una ragazza per il cinema”. Al quale Ruby concorre, che Fede celebra commosso, riferisce “Repubblica”: “Sottolineo che c'è una ragazza di 13 anni, se non sbaglio egiziana: mi sono commosso, ho solidarizzato, ma non soltanto a parole perché poi bisogna seguire con i fatti. Questa ragazza non ha più i suoi genitori, tenta una via (...) e allora mi sono impegnato per aiutarla.” La cronaca di “Repubblica” poi sottolinea (involontariamente?) l’ipocrisia degli inquirenti ambrosiani che hanno redatto le carte del processo.
Sant’Alessio Siculo è un paesino di un migliaio di abitanti in provincia di Messina, che si fa forte della bellezza architettonica e naturale della vicina Forza d’Agrò. Quindi Fede è intercettato e registrato ovunque. Da chi? Ruby fa poi sapere molte cose al telefono, sapendo di essere intercettata e registrata. Per conto di chi le dice? La ragazza è furba, si capisce da cosa dice e non dice. Morirà presto? Chi “cavalca la tigre”, direbbe il saggio orientale, non può scendere, pena lo sbranamento.
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