L’e-book è destinato a sgonfiarsi? Kindle, il lettore digitale, resta ancora, dopo quasi due anni, l’oggetto più venduto e più richiesto del colosso dell’e-commerce Amazon. Ma qualsiasi libro uno poi scelga dal catalogo infinito del fornitore americano, quello scaricabile costa di più, e anche molto di più, del libro stampato e rilegato. A meno che non si tratti della Bibbia, o delle benemerite biblioteche che google.books ha digitalizzato. Roba insomma d’archivio.
Si fa grande caso del libro elettronico come di un attentato alla industria del libro, e agli autori, ai diritti di autore. In realtà una doppia strategia si è già delineata, abbastanza chiara: Amazon punta a poter vendere vendere il libro elettronico più caso di quello cartceo. Con margini enormi per Amazon stessa, per gli editori (Amazon prova a diventare anche editore) e per gli autori. Se quando l'abitudine il lettore elettronico, biblioteca pratica (minima e maneggevole, consultabilissima), farà premio sullo scaffale, ingombrante e spesso inaccessibile, fuori casa, in viaggio, talvolta anche in casa - chi si ricorda dove ha messo un libro?
Sulla stessa linea sono gli editori tradizionali. Che, in attesa di trovare nuovi contenuti con cui sfruttare i vari lettori digitali, o di relegare i Kindle e gli Ipad in soffitta, per ora fingono di boicottare i nuovi media, ma giusto per imporre prezzi più elevati per i nuovi libri. Per i libri più richiesti: i romanzi e l’attualità economica. Possono farlo, perché sull’e-book Amazon e gli altri fornitori online non possono effettuare acquisti in massa, e quindi a prezzo dimezzato, su cui poi praticare gli sconti a cui ormai hanno abituato i clienti per rubarli alle librerie. I prezzi più elevati vengono giustificati con prodotti multi-purpose, il libro vero e proprio arricchendo della lettura audio (ma in automatico, sconnessa...), e della cosiddetta interattività, i materiali vari di ogni dvd, che però non risultano di grande utilità per il lettore di libri.
Amazon e le librerie online si fanno forti di una politica degli sconti, anche sui libri nuovi, perché li comprano in massa e direttamente dall’editore. Ma questa politica non possono praticare sugli e-book, che sono scaricabili singolarmente. Lo stesso passaggio in “libreria” a questo punto è inutile, poiché la e-libreria, non essendo visibile, non può offrire gli incentivi promozionali all’acquisto che ancora fanno la forza della libreria tradizionale: massa, visibilità, pubblicità, presentazioni, firma dell’autore, etc. Le vendite online può peraltro effettuarle lo stesso editore.
È una situazione temporanea? Gli editori fanno blocco con prezzi altissimi per ottenere più vantaggi dalle grandi reti di vendita online? O in attesa di attrezzarsi direttamente per i download? Il fatto è che il prezzo di vendita degli e-book è quello imposto dagli editori, che per ora hanno deciso che l’editoria online non conviene.
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