Un esercizio di abilità del noto giallista - che si dimena per uscire dal genere, e dall’incongruo nome di penna: un vocabolario scintillante di argot giovanile e dei rimbombi di aulici riferimenti, attorno agli emarginati di qualsiasi periferia, barboni o dementi, qui specialmente maleodorante, tra terreni di riporto, una scogliera impervia, una discarica. Una favola, a volte calco esopico dichiarato, di destini perduti, compreso il Ben Adam che tutto ha visto e sa nel candido paramento della nota pubblicità. Che tuttavia si legge, un bozzetto senza bozzettismo.
Yasmina Khadra, L’Olympe des infortunes, Pocket, pp. 188, € 6,20
giovedì 24 marzo 2011
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