lunedì 21 marzo 2011

Il centenario della Libia

L’Italia ha sulla coscienza la vita di diecine di migliaia, se non furono centinaia di migliaia, di cittadini libici, alcuni uccisi in modo orrendo, in trent'anni di dura resistenza e repressione a partire dalla invasione nel 1911, e ancora continua. Non c’è libico a Roma che gioisca per l’intervento italiano, sia pure per liberare la Libia dal tiranno.
La presenza attiva dell’Italia nella coalizione ha particolarmente messo in difficoltà gli oppositori di Gheddafi. Secondo i quali non c’è purtroppo differenza: a un secolo esatto dall’invasione della Libia l’Italia si ripete, e sempre guerra porta nella costa nordafricana, benché Napolitano la chiami pace. Da Giolitti a Mussolini, col famigerato maresciallo Graziani, e ora a Napolitano, per i libici non c’è differenza. Nel 1911 l’Italia pretendeva di liberare la Libia dai turchi, oggi la pretesa rinnova con Gheddafi. Ma sempre portando morte e distruzione.

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