lunedì 21 marzo 2011

La sinistra che incalza la destra, e ritorno

“Tardi e controvoglia”: il primo giorno si fece un vanto del decisionismo di Napolitano e del voto senza condizioni alla Camera per l’intervento in Libia. Ora al Pd si mordono la lingua: tra ipocrisia e incompetenza (mancanza in realtà d’interesse: la sola passione è per la politica intestina, di gruppi, gruppetti, correnti e correntine) la parola d’ordine è subito passata di essere “vigili e critici”. Nei giornali, nei telegiornali, e nei tantissimi talk show.
Una sinistra guerrafondaia è presto sembrata un eccesso, prima ancora che un errore. Anche a considerare che Gheddafi non è simpatico - non era simpatico nemmeno Saddam, che invece la stessa sinistra, allora diessina, difese nel 2003. Ma di più ha bizzarramente inciso nel ripensamento del Pd il fatto di trovarsi schierati con Sarkozy e per Sarkozy. Bizzarramente per una sinistra che da sempre è succube dell’ambasciata francese. Si tratta dunque di un rivolgimento. Anche se, dopotutto, Sarkozy è un presidente di destra

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