Questo era possibile annotare vent’anni fa, nell’aprile del 1992:
“Vogliono assessore all’Urbanistica il più grande immobiliarista di Milano: «Così non ha bisogno di arricchirsi», dicono, credendoci. Gioviale, estroverso, capriccioso, simpatico come un vero ricco, per di più amato in Curia, essendo la famiglia di solide tradizioni borromeiane: Carlo Radice Fossati. È perciò un moralista, che accusa tutti di essere dei parvenus corrotti. Non ha bisogno di dimostrarlo, gli basta dirlo. E fa felice la gente.
“Dalla sua posizione bloccherebbe la concorrenza. Ma chi se ne frega della concorrenza fra immobiliaristi?
“È bizzarro come degli scandali Milano dia la colpa agli «altri», che sarebbero i politici, e cioè «Roma». La Lega non è fascista (non è squadrista, non è agraria), ma è per i padani come il fascismo: la voglia di dare una lezione agli altri. E fra 20 o 30 anni diranno: «I leghisti non eravamo noi»”.
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