Il vice-presidente Vietti non è certo capace di aprire un’inchiesta sull’utilizzo di Ciancimino. È stato allora il presidente Napolitano, che è anche presidente del Csm? Fervono le ipotesi e le scommesse sul Csm che osa fare un’inchiesta sulla giustizia a Palermo, e su come andrà a finire. Se l’inchiesta non si fa per liberare il posto di Grasso, a capo della Procura antimafia, dopo tanti anni. O se non è una resa dei conti anticipata tra il partito Democratico il partito di Di Pietro, cui il procuratore di Palermo Ingroia si ascrive. O se “dietro” non ci sono i carabinieri, nel tentativo di salvare il Ros, sotto accusa per Ganzer dopo Mori, e la carriera parallela che il Ros assicura. Non si esclude naturalmente che l’inchiesta serva solo a colpire la procura di Caltanissetta, che ha già osato sfidare Palermo. Che il Csm sia cioè sempre compatto e anzi granitico a difesa di chissà quali interessi politici.
Nessuno ipotizza che il Csm si sia mosso per la sensibilità che all’istituzione competerebbe per la costituzione. Qualsiasi cosa abbia a che fare con i giudici, e con il Csm in particolare, è materia si direbbe obbligata di dietrologie, di manovre complottistiche – da Centro Studi Manovre.
sabato 30 aprile 2011
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