Severgnini si esibisce davanti al palazzo di Giustizia di Milano e alle televisioni nel giorno di Ruby. Per smaltire le batoste dell’Inter col Milan di Berlusconi, prima che con lo Schalke 04?
Dice che è pieno di media stranieri, anche se non si vedono. Forse è lì allora per esercitare l’inglese. Ma poi dice che i media stranieri sono seri e non cialtroneschi come in Italia. E allora si capisce.
“Il Sole 24 Ore” si promuove vendendo col giornale il “Lutero” di Febvre. L’ha fatto a dicembre in una serie Grandi Biografie, e lo rifà, in una serie Storia delle Religioni: dunque, il manager ha voglia di letture pesanti. Ma il supplemento del “Sole” si vende in edicola a € 12,90, mentre si può avere in libreria a € 6,50. Dunque il manager non entra in libreria.
Imbarazzo, incredulità, e pronto intervento della Procura di Milano. Il Procuratore Capo Bruti Liberati assicura che le intercettazioni di Berlusconi, che è pur sempre un deputato, effettuate senza autorizzazione e allegate alle carte dei processo Ruby, saranno distrutte. Il predecessore Di Bruti Liberati, Borrelli, era diretto: procedeva illegalmente e non si scusava. Bruti Liberati, milanese anche di nascita, ne sa di più: ritira le registrazioni dopo averle fatte pubblicare.
Il Procuratore fa anche sapere a Berlusconi che è stato registrato. E che presto ne avremo il sonoro sul sito dell’“Espresso” e ne leggeremo le trascrizioni su quello del “Fatto”.
Inclemenza sbirresca sul presidente del consiglio, che nelle trascrizioni è “il Berlusconi”. La giustizia era stata introdotta nei paesi civili per porre un argine agli sbirri.
Naufraga a Latina la candidatura fasciocomunista a sindaco dello scrittore Pennacchi. Ma sono gli ex fascisti a dire no.
Al processo Mediatrade il Procuratore Fabio De Pasquale lamenta di non avere avuto “la collaborazione delle autorità straniere”. Si vede che non ha capito perché.
Però, lo conoscono anche all’estero.
Il pesce d’aprile di Ryanair quest’anno, pubblicità gratuita, è che i suoi aerei non imbarcheranno più bambini. Con un sovrapprezzo: “Abbiamo effettuato indagini di mercato, e sappiamo che molti nostri passeggeri pagherebbero un sovrapprezzo per non viaggiare disturbati dai bambini”. Ma i maggiori giornali italiani ne riferiscono ampiamente, con servizi di contorno (lo psicologo, il pediatra, il massmediologo, il sociologo del turismo, l'agente di viaggio), come fosse una notizia.
C’è la guerra in Libia, Lampedusa è occupata dai tunisini, la Siria si rivolta, in Costa d’Avorio è mattanza, ma “Repubblica” ha più pagine su Ruby, con Lele Mora e Berlusconi. Le insegnanti littizzettiane sue residue lettrici sono così ingorde di sesso?
Sabina Guzzanti, che prospera dicendo l’indicibile di persone, per quanto sia, timorate, riempie di parolacce Ezio Mauro, perché “Repubblica” ha fatto il suo nome nello scandalo dell’investimento truffa col mediatore Giampi Castellacci. E insolentisce Fabrizio Roncone del “Corriere” che osa disturbarla al telefono per la stessa faccenda. Si difende per ultimo col “non confermo” che ha fatto il tema di tante sue caricature – o del fratello? Ma nessuno dei comici ci fa ridere con la comica truffata. Poi dice che non c’è il regime.
Ospitati da alcuni lampedusani nei loro modesti appartamenti, i “rifugiati” tunisini distruggono tutto in pochi giorni, letti, impianti elettrici, elettrodomestici. Lo stesso fanno in poche ore sulla nave da crociera che li trasporta in Puglia, dopo furibonde lotte per arrivare a bordo, sbarcare sul continente, e dileguarsi. Ma non si può dire che questi “rifugiati” sono in gran parte malviventi - di cui magari il governo tunisino si sbarazza.
Emigrare è una sfida che merita rispetto, fuggire, anche a rischio della vita, un altro.
S’indovina dai titoli, dai toni, dalle repentine condanne che il giornalume italiano tifa quasi quasi per Gheddafi. Ne avrebbe motivo, è una guerra stralunata quella che si fa contro il colonnello, che non si è fatta contro Saleh nello Yemen o gli ayatollah in Iran. Ma gli stessi inneggiavano alla Resistenza, quando i golpisti libici sembravano marciare su Tripoli. In realtà fanno il tifo, per il vincitore. Poi se la prenderanno con Obama e Sarkozy, nel nome dell’antimperialismo. C’è un radicalismo cattocomunista, e fa sfracelli.
Sembrava che il quartiere Parioli di Roma, notoriamente fascista, fosse passato alla sinistra per la buona faccia di Rutelli, e l’astuzia politica di Alessandra Borghese, la principessa vaticana. Invece si scopre che era abitato ultimamente da gente di sinistra: almeno 1.200 ricchi di sinistra, quelli che investivano nella truffa. Che con un familiare fanno 2.800 voti, con due 3.600: spostano la maggioranza.
Il problema è: inventare nuove finanziarie promettenti nei quartieri che votano a destra? Quanti soldi ci vorrebbero?
mercoledì 6 aprile 2011
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