martedì 31 maggio 2011

Il colera ad Amburgo, Spagna

Il colera ad Amburgo è subito addebitato ai cetrioli di Almeria - che può venire di buono dalla Spagna? Senza nemmeno guardare se magari non sono stati lavati con acqua sporca dall’importatore, o trattati con sostanze infettive. Poi si tralasciano i cetrioli, per evitare querele spagnole, potenzialmente costose. Ma senza il bisogno di scusarsi: per uno di Amburgo già i bavaresi sono sospetti, figurarsi gli spagnoli – l’etica protestante è della superiorità: io e il mio Dio. Tanto più che, per accertare la verità, non c’è urgenza, anche se le persona muoiono, tanti di quelli che sono passati per Amburgo – magari solo per andare a puttane a Sankt Pauli: si saprà tra una quindicina di giorni, quando i morti saranno dimenticati.
Il colera ad Amburgo si chiama Escherichia Coli. Non si può dire ma è così: il grande “Dizionario medico” della Fondazione Umberto Veronesi lo registrava in tempi non sospetti, una diecina d’anni fa. L’Escherichia Coli diventa cattivo in quattro o cinque maniere, ma in tutte si limita a forme di dissenteria, non gravi, eccetto una: “Alcuni ceppi di E.coli secernono una tossina che agisce in modo simile a quella prodotta dal vibrione del colera Vibrio cholerae”.

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