Cinque inquilini di un affollato ma signorile condominio a Monteverde a Roma hanno fatto ricorso al giudice contro il suono delle campane, giudicato “insopportabile” e “fonte di angosce e paure”. E il giudice ha dato loro ragione all’istante. Non del tutto: i cinque chiedevano l’interdizione delle campane fino alle ore 9,30, il giudice ha disposto che possono anche suonare alle 7 ma “con rintocchi ridotti” – venti per l’esattezza. Provvedimento d’urgenza: i cinque hanno fatto “un 700”, come usava il sindacato contro i licenziamenti.
I cinque chiedevano anche la chiusura obbligata dell’oratorio annesso alla chiesa tre giorni su sei. E il giudice ha dato loro ragione subito, senza nemmeno prendere informazioni. Non del tutto: l’oratorio potrà aprire tutti i giorni, ma dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Non prima né dopo. I giudici, gli avvocati e gli amici del bar di sotto non potranno quindi fare più, come solevano, le partitelle serali di calcetto.
Perché la chiesa e l’oratorio preesistevano ai cinque. Da quando la chiesa esiste. Mentre i cinque sono inquilini di un palazzo recentemente riadattato (era una scuola) – comprato tra l’atro dal vicariato di Roma: sapevano dove andavano ad abitare. Ma hanno pagato nel 2007 prezzi “signorili”, il doppio di quelli correnti, e quindi incommerciabili. Questo è il cruccio. La speranza è che l’immobile si rivaluti chiudendo l’oratorio e ammutolendo la chiesa.
A Roma è un caso. Il “Messaggero” lo trova ridicolo, ma non lo è. Isidoro basildiano, figlio e discepolo di Basilide lo gnostico, aveva “la pesatura delle anime”. Ma ne era specialista: le sapeva anche “innestare”. E il giudice romano? Non sarà facile per i cinque addurre una perizia sulle angosce da campana. Cosa su cui invece il giudice non ha dubbi. E come è possibile? È il giudice fidanzato\fidanzata di uno dei ricorrenti? Speriamo di no. È un promotore immobiliare? Lo è di fatto. Ma nei tribunali non c’è più il diritto? Si fanno decreti senza nemmeno sentire le controparti. O il fatto è che l’animatore della protesta, da anni, è egli stesso un magistrato? Questo sicuramente non incide.
Ora manca un avvocato che invochi un diritto sociale, da rispettare come quello degli inquilini signorili. La materia eccola qui: in virtù del decreto del giudice non si potrà tenere il campo estivo, dove la parrocchia usava custodire i bambini dei genitori lavoratori dopo la chiusura delle scuole a metà giugno, a un costo modico, dato che i genitori non potranno aspettare di lasciarveli alle 10. Ma da un altro giudice, magari non della “parrocchietta”. In fondo si tratta di trecento ragazzi, di duecento famiglie.
giovedì 19 maggio 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento