Fa i centocinquant’anni anche questo testo, che è sempre capitale, sul principato, l’umanesimo, il nuovo spirito scientifico, e l’Italia al suo splendore, nelle feste e la socialità, e più per la condizione della donna. Individua anche il carattere unitario “italiano”, malgrado le tante divisioni. Pur essendo sbagliato, e forse falso. Sancisce un Medio Evo antiumanista, contro ogni evidenza. E vuole un Rinascimento pagano, che non è possibile, laico, quasi ateo. Ma resta condizionante, una diversa ricostruzione non è stata fatta altrettanto affascinante, da Gilson, da Burdach - Garin, che ne aveva i mezzi, non ha osato.
Jacob Burckhardt, La civiltà del Rinascimento in Italia
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