La Bulgaria ha dato via libera alla finalizzazione degli accordi per il South Stream, la nuova condotta di gas dalla Russia che attraverserà il Mar Nero e i Balcani. La decisione in contemporanea del governo tedesco di chiudere le centrali nucleari ha facilitato la nuova intesa, che dovrebbe essere quella definitiva.
Il primo accordo risale a quattro anni fa, al 2007, tra Eni e Gazprom. Parte di un più largo accordo che consentirà a Gazprom di vedere parte del suo gas direttamente sul mercato italiano, e all’Eni di fare ricerca di idrocarburi in Siberia. L’accordo specifico per il gas è stato firmato dai due gruppi due anni fa, alla presenza di Berlusconi e di Putin: prevede ‘esportazione di trenta miliardi l’anno di metri cubi di gas. Il 6 agosto 2009 Putin e il premier turco Erdoğan firmavano l’accordo per l’attraversamento del Mar Nero, alla presenza di Berlusconi. Intanto, Gazprom ha siglato accordi per il passaggio della condotta attraverso Bulgaria, Ungheria, Grecia e Serbia.
Il progetto si completerà con gli accordi per il passaggio attraverso la Slovenia e l’Austria. La quale tentenna perché attratta dal progetto Nabucco, non ancora abbandonato.
Analogamente a quanto fece con l’ex cancelliere tedesco Schröder per il Nord Stream, il general manager di Gazprom, Alexei Miller, ha proposto a Romano Prodi di fare da consulente per il South Stream. In più d’una occasione, pare, a detta di prodi. Che però ha rifiutato.
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