Dal Diario politico di cinque anni fa, il 14 giugno 2006:
“Chirac al premier: «Finalmente l’Italia torna in Europa»”. Il premier è Prodi. Chiunque sarebbe imbarazzato di sentirselo dire. Da Chirac poi, presidente squalificato e personaggio inquisito. Non Prodi, né “la Repubblica” che così orgogliosamente titola.
È il partito francese, per il quale Bnp può prendersi Bnl al ribasso, mentre a Enel per il gas in Francia si danno sberloni. Un partito gratuito s’intende, entusiasta di suo – s’accontenta di una Legion d’onore – una promessa di – e un coppa di champagne, anche scadente, quello del 14 luglio, rimasto dall’anno scorso…
O è il bon ton di una certa sinistra, quella che lo teorizza? Sempre “Repubblica” fa dire napoletano Vittorio De Seta, come complimento: “Io, aristocratico, faccio del cinema un’arte per il popolo”.
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