La pancia di Napoli è un signore che non ha altro passato che quello di magistrato a Catanzaro in Calabria. Dove ha fatto in sette anni tre processi, tutti fasulli. Denominandoli pomposamente: Why Not, Poseidon, Toghe Lucane. Sapendo che erano fasulli: lo ha fatto per divertimento, garantito dall’impunità. Per colpire la destra, la sinistra e anche il centro. In Basilicata, in Calabria, e a Roma – qui aveva messo Prodi a capo di una loggia segreta a San Marino. Ma non per equanimità, per esercitare la giustizia politica. Nel tempo libero, libero dalla fannullaggine, ultimamente dava del corrotto al presidente della Repubblica Napolitano, in quanto esponente, diceva il nobile magistrato, “figlio di magistrato, nipote di magistrato”, della corrente migliorista del Pci, che “notoriamente”, ipse dixit, era corrotta.
De Magistris ha rovinato la vita e la politica di alcune diecine di persone, ma così si è costruito un personaggio. Grazie al quale Napoli gli ha tributato un plebiscito, nessuno aveva avuto una percentuale di voti così alta, eccetto Bassolino, che superò il 70 per cento. Il napoletano si dice indolente, ma quando c’è da votare vota. Anche al secondo turno, quando pochi votano.
Napoli aspetta sempre un messia, e la storia può finire lì, il resto d’Italia non è Napoli e può rifiatare. Anche se deve sorbirsi questa insopportabile giustizia napoletana. Ma De Magistris è diventato un personaggio grazie alla Rai e ai grandi giornali d’opinione. Che ne hanno montato i processi con le interviste e lo scandalismo, salvo tacere quando i casi si sono sgonfiati. La Rai, i grandi giornali e De Magistris sono dunque i campioni dell’antipolitica. Per conto di quale loggia?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento