Le cimici in casa di Bisignani, chiacchierone incontenibile, non sono una trovata degna di Woodcock. Neanche di Napoli, che è ben sottile. Sono gli sbirri spioni a cercare i Woodcock, magari dopo una spiata? Perché allora Woodcock non ci fa sentire le cimici in casa di una puttana? Magari di una escort?
Una P 4 composta di quattro persone, poi, non è una cosa convincente. Di cui due, le antenne della loggia, sbirri semplici. Giudice Woodcock, che cosa ci nasconde? Si sa come vanno queste cose: per ogni P 2 o 4 che salta c’è una P n che si impone.
A meno che Luigi Bisignani non sia la testa, oltre che la coda, del serpente. Non per la moda dell’autoattentato – quella è roba milanese. No, proprio per voler essere a capo dell’Italia dei segreti, non da ora. Per averci provato, magari anche dentro i servizi veri, sicuramente da fuori, in proprio, anzi per esserci dedicato, con costanza. Non sarà per caso che abbondano le articolesse di chi assicura “io lo conoscevo bene”. E tutte ne fanno un Talleyrand e un Fouché insieme, perfino un altro Andreotti. Oppure i giornalisti solo conoscono le anticamere delle anticamere? Più che altro s’immaginano cose – discariche, su cui ributtare le turpitudini e ripulirsi.
Luigi ha sempre avuto il gusto del protagonismo segreto, da quando aveva vent’anni e faceva il praticante all’Ansa, che si aureolava segretario o confidente di ministri, cardinali e banchieri. Poiché è ormai indubbio che c’è un Grande Orecchio che ci controlla, con un elenco e un calendario dettagliati di vittime e scandali, Gigi potrebbe avere realizzato il suo disegno giovanile, raccogliendo infine tanti nomi che contano nella sua agenda parlata, al telefono - il giudice Woodcock potrebbe in realtà entrarci poco, lui è uno che si diverte, sa stare alla superficie.
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