Il detective è qui il poeta e pittore Gabriel Gale, alter ego dell’autore quando aveva vent’anni, biondo, altissimo, sul metro e 95, e allora anche magrissimo. L’“autore dei paradossi” Chesterston può quindi volteggiare senza rete. Anche nel delitto teologico. Risolve perfino due casi cui “il compianto Sherlock Holmes” aveva dato “soluzioni intrinsecamente illogiche”, perché non considerava realistiche le soluzioni vere, “il delitto commesso da una creatura alata”, e quello commesso dagli spiriti. E non basta: a volte Gale “risolve i problemi per distrazione”. In avventure tutte straordinarie, il modo che ha Chesterston di vedere le cose ancora lo è.
Gilbert K Chesterston, Il poeta e i pazzi, Bompiani, pp.183 € 8
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