Paradossale controversia tra Roberta De Monticelli e Paolo Flores d’Arcais sulla verità come ontologia, come essere – che da qualche tempo s’intende lo heideggeriano non-essere (“Controversia sull’etica”). Trascurando la logica e il giudizio. De Monticelli assertiva, Flores scettico. Hannah Arendt, di cui il filosofo è benemerito divulgatore, non avrebbe apprezzato.
Alla controversia del resto Flores fa seguire un polemico “Addio alla verità? Addio all’essere!” De Monticelli invece, pur educata da Jeanne Hersch, porta a esempio di verità il suo vivace impegno (“Vergogna! Vergogna! Vergogna!”) contro i manifesti “Via le Br dalle procure”. Dov’era qui la verità? Quella del procuratore Forno a Basiglio?
La verità è che entrambi, Flores e De Monticelli, assertivi editorialisti de “Il Fatto Quotidiano”, la verità trovano nelle Procure – un tempo si sarebbe detto nelle questure. Una fondazionista e un anti- ai quali si potrebbe egualmente applicare il Rorty dell’intervista qui a p. 66: “Quando la polizia segreta arriverà, quando i torturatori violeranno l’innocente, non si potrà dire loro nulla del tipo: «C’è in voi qualcosa che state tradendo»”. Una bella esenzione da colpa.
Il resto dell’almanacco è preso, oltre che da alcuni inediti di H. Arendt e di Adorno, da un’intervista a Vattimo, a proposito del suo libro “Addio alla verità”, e dalle contestazioni a Vattimo di Flores d’Arcais e Ferraris, oltre che di De Monticelli. Tutti del partito dei Valori. Filosofi? Questi filosofi che si vogliono seguaci di Di Pietro (dell’antipolitica, del masaniellismo) non sono immaginabili, sfidano ogni logica – fanno perdere ogni fede, nel ragionamento prima che nella verità. Vattimo è più il tipo eroico che non speculativo, che con la filosofia combatte, ma l’eroe non combatte per la verità?
Micromega. Addio alla verità o addio all’essere?” 5/2011, pp. 230 €14
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