martedì 12 luglio 2011

Ma è Rensi il fascista che manca

Un macigno della preistoria, anche se ci sono ancora principi che si fanno le cameriere, riedito dalla Biblioteca di via Senato qualche anno fa forse come classico dell’umorismo. malgrado la cura editoriale (non un errore di stampa nelle lunghissime citazioni in latino, tedesco, francese…). Più pesante di Schopenhauer, malgrado il poco peso specifico: “La donna è preda”, “l’antifemminismo del femminismo”, etc.
O è Rensi, benché perseguitato politico, il filosofo che manca del fascismo, più e meglio di Gentile? Autore di “Filosofia dell’autorità”, “Il demiurgo”, “Teoria e pratica della reazione politica”, prima di questo “breve saggio sulle disarmonie naturali”.
Giuseppe Rensi, Critica dell’amore

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