sabato 2 luglio 2011

Meglio il porno che la truffa a San Miniato

A San Miniato al Monte, storica cittadina tra Firenze e Pisa, il sindaco ha deciso all’improvviso che il territorio doveva dotarsi di fonti di energia alternative, anche per usufruire dei tanti soldi che la legge assegna. Su 35 ettari – che a immaginarli cosparsi di lamiere, sia pure al silicio, sono già un incubo. È un sindaco Pd, e quindi ligio alla legge. La quale vuole impianti più piccoli, al massimo di un ettaro l’uno, più o meno. Il sindaco allora ha fatto 25 bandi per 25 parchi fotovoltaici contigui. Che sono stati vinti da tre aziende. Appartenenti a tre persone. Che sono i proprietari dei 35 ettari.
La cosa non è scandalosa, dice il sindaco, le delibere sono tutte iperlegali. Per questo non se ne legge nei giornali - se non nella “Nazione”, che è all’opposizione. Anzi, la cittadina si è subito coperta con un altro scandalo, ben più arrapante: la locale segretaria del Pd, giovane e procace, che si fa improsare in un video porno in commercio.
Il sindaco ha ragione: la “valle degli specchi”, come è stata definita l’enorme superficie destinata alle provvidenze, è paradigmatica dell’affarismo legalitario, verde, toscano. Ed è anche vero che è meglio la segretaria, da quel che si vede, degli specchi ustori. Tanto più che non s’è fatta pagare dallo Stato. Meglio il porno che la truffa, e più se la truffa è legale. Mentre resta da accertare dov’è l’affare: se è del sindaco (la giunta, il partito) o del comune? E le energie alternative?

Nessun commento:

Posta un commento