I doppi incarichi politici che ora si aboliscono in realtà unificavano la retribuzione. Ora si avranno doppie e triple retribuzioni a carico dello Stato. Gli agitatori della questione morale non possono che essere furbi, ma le professoresse che ci credono?
Sorgenia s’appropria di una manifestazione d’interesse, sottrae al servizio di maggior tutela un contratto, e fattura il kWh a 31 centesimi invece di 24. Adducendo un risparmio per l’utente di 122 grammi di anidride carbonica per kWh.
L’industria verde dev’essere necessariamente fraudolenta? In ogni suo minimo atto: contratto, costo, CO2 (cos’è un etto di CO2? E sei chili, come vuole la fattura?).
All’improvviso, Murdoch è di nuovo lo squalo. All’improvviso sono finiti gli incensamenti: non più tardi del Capodanno ultimo i miglioti salotti si mobilitavano per il delfino James, portatore infine di un po' di democrazia in Italia. Dovrà mollare anche (un po’ di) Sky Italia?
L’Inghilterra s’innocentizza processando il “New of the World”. E i ricatti dei “venerabili” “Times” e “Sunday Times”? E gli intrallazzi dell’“Economist” e il “Financial Times”, così cari per i quattro quinti, o cinque sesti, dell’umanità? O è l’opinione divisibile, il rispetto della verità? Un’opinione appunto.
I giornali che processano gli altri giornali danno la vertigine.
Sull’intromissione dei partiti, che impediscono a Murdoch l’offerta di acquisto su Bskyb, le vestali britanniche del mercato tacciono, il “Financial Times”, l’“Economist”. Se un partito in Italia facesse una mozione contro Sky?
Il giorno dopo la sentenza esecutiva che condanna Berlusconi a pagare De Benedetti (per il valore di Borsa dell’azienda contesa oggi, dopo il risanamento e il rilancio), la Cir di De Benedetti perde in Borsa il doppio dei titoli Fininvest. Chi gestisce i grandi patrimoni ha sgamato le astuzie della sentenza, ambro-partenopee e finiane.
Murdoch chiude il settimanale scandalistico “News of the World”, e si prende il premio alla moralità. I giornalisti italiani sono commossi, i collaboratori della sua Sky. Ma chiude il settimanale, incriminato e anzi già condannato, per aprirne un altro, con lo stesso staff, il “Sun on Sunday”. I cinici hanno questo di buono rispetto ai collaboratori, che non si nascondono.
Nobile presentazione di Murdoch sul “Corriere della sera”, il giorno in cui annuncia la chiusura del “News of the World” per eccesso di scandalismo – non per la fuga degli inserzionisti. È uomo schietto (“il suo problema è che ha le palle più grandi del cervello” è frase famosa che l’interessato ha eletto a emblema) e “non ama la pornografia del dolore”. Il più grande caimano, in termini italiani, in circolazione. Che il “dolore” impose quarant’anni fa perfino al venerabile “Times”.
La firma Severgnini. Di cui il “Corriere” non dice che è il giornalista principe di Sky.
Capita d’incontrare per strada, in pieno centro a Roma, a un’ora non afosa, in rapida successione: una ragazza, insomma sui trent’anni, che non riesce a chiudere il cassonetto, e aiutata fa un passo indietro come di chi si mette in guardia; una ragazza, sui trent’anni, che si scusa in viale Trastevere, in inglese, di movimenti scomposti, temeva di essere aggredita alle spalle; una ragazza, sui trenta, che in corso Rinascimento chiede nervosa in inglese dov’è corso Rinascimento, e quando le viene indicato il corso, con l’estetista dove riparare l’unghia rotta, assume l’aria di chi avesse visto un angelo. Tutte americane.
È impressionante il numero di lettere a cui i ministri, o il “Corriere della sera”, si costringono per smentire articoli devastatori dello stesso giornale. Si potrebbe pensare il “Corriere della sera” una felice arena di libera informazione, la famosa buca delle lettere. Ma il giornalismo delle scuole di giornalismo non obbliga a sentire, prima, anche la controparte?
Dice miliardi di cose Danilo Taino, corrispondente da Berlino del “Corriere della sera” per quattro anni, al momento di andarsene l’altro martedì
http://archiviostorico.corriere.it/2011/luglio/06/Vita_Berlino_Prussia_nudisti_rock_co_8_110706022.shtml
Ma può dirle in forma di commiato, in tanti anni non ha potuto fare nessuno degli interessantissimi reportage che l’articolo lumeggia.
Si processa Mladic, il “boia di Srebrenica”, a Amsterdam, alla Corte penale internazionale. Che non è propriamente Olanda, ma insomma non sta lontano. Mentre all’Aja un tribunale olandese condanna il capo della spedizione militare olandese che a Srebrenica fu complice di Mladic.
Alla Corte penale hanno la vista e l’udito corto? Non leggono i giornali? O possono processare solo gli imputati che gli Usa mandano?
giovedì 14 luglio 2011
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