Trova difficoltà Frattini a convocare l’annunciata conferenza a Roma delle forze anti-Gheddafi. Non c’era unità nel blocco anti-Gheddafi all’inizio, a metà marzo. Le forze ribelli sono andate avanti senza un governo provvisorio e con un coordinamento esclusivamente militare. Le differenze si sono accentuate, fra personalità, gruppi, tribù, regioni, a mano a mano che cresceva il riconoscimento internazionale. In un primo momento perché l’installazione di un nuovo governo sembrava immediata, e quindi ogni componente voleva far pesare la propria parte. Ora perché la guerra è in stallo, benché massicciamente dotata dalle forze Nato di mezzi e armamenti, e alcuni capi si sono messi alla finestra.
L’Italia si è prodigata sul fronte politico, per ricompattare una leadership nazionale. Con l’effetto non secondario di riguadagnare qualche posizione rispetto ai paesi che hanno voluto la guerra, Francia e Gran Bretagna, appoggiati da Obama. Ma non può e non vuole fare pressioni per una soluzione invece che un’altra tra i gruppi di opposizione. Anche perché nessuno di essi è emerso finora con più seguito o più argomenti di altri.
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