Eccellente dialogo platonico, di idee, fatti, persone, ambienti, geografici, storici, metafisici, con un interlocutore che è stato la felicità di essere. Marcello vi confessa , impenitente, errori politici gravi (è con i sovietici in Ungheria, con Milazzo) e non rinuncia a dire che la borghesia è la mafia. Ma riafferma sereno il diritto a una razionalità sragionata – dentro la scelta, o il penchant naturale, per la simpatia e contro la violenza. Senza per questo ergersi a santo o giusto.
Michele Perriera, Marcello Cimino
mercoledì 10 agosto 2011
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