Può la politica, anche nobile (etica, progettuale, resistenziale), rovinare il giudizio e la filosofia? Sì.
Si dice solitamente la passione politica, ma non c’è nulla di appassionante attorno a Berlusconi, lo è di più il bar a Roma il lunedì, dopo la partita. No, la rovina è proprio la concezione della politica, una dichiarazione d’indigenza filosofica.
Vattimo, attivista del partito dei Valori (attivista di Di Pietro...), è contestato da altri attivisti dello stesso Partito nell’ultimo almanacco di filosofia di “Micromega “ 5/2011), De Monticelli, Flores d’Arcais. E da Ferraris con asprezza. Ma lui stesso nello stesso Almanacco dice in un lunga intervista che nel caso di Berlusconi la verità è sicura, benché testimoniale, mentre nel caso dei serbi che mutilano i bosniaci no, benché documentata. Siccome non c’è opportunismo possibile in Vattimo, la sua è una doppia verità.
Gianni Vattimo, Addio alla verità, Meltemi, pp. 143 € 13
martedì 30 agosto 2011
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