venerdì 16 settembre 2011

100 mila intercettazioni, uno scandalo

Centomila intercettazioni sono state dunque raccolte dal giudice Scelsi e dalla Guardia di Finanza di Bari contro Berlusconi: è una cifra paperoniana ma è un fatto. Dai risvolti tutti negativi, per la giustizia e la democrazia.
È una rete troppo larga e conferma che Berlusconi è sentito ovunque e con chiunque. Le intercettazioni si concentrano in un secondo momento, dove un fumo di scandalo emerge.
Centomila intercettazioni non rendono possibile la difesa, e non rendono possibile quindi un processo.
Centomila intercettazioni sono disposte solo a fini scandalistici – al tempo della controinformazione si sarebbe detto “provocatori”.
Il giudice Scelsi è dalemiano autoconclamato. E così il giudice Emiliano, sindaco dalemiano di Bari. Alla cui rielezione al ballottaggio tre anni fa Scelsi ha dato il contributo decisivo con le prime di queste intercettazioni, insieme con Fiorenza Sarzanini del “Corriere della sera”.
D’Alema è il presidente del Copasir, il comitato di controllo dei servizi segreti.
Si dichiarano 100 mila intercettazioni nel silenzio dei sindacati dei giudici, del Csm, del presidente della Repubblica che presiede il Csm.
La stampa celebra le 100 mila intercettazioni senza distinzioni come un fatto di libertà, e questo è il segnale vero dell’imbarbarimento dell’Italia. Non Berlusconi che va a puttane.

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