Si parla, in Italia, di un problema Grecia, per poter poi parlare di un problema Italia – la nostra opinione pubblica purtroppo ha ottica ristretta. Mentre i mercati sono in subbuglio, dichiaratamente, perché il debito pubblico europeo è aumentato: in solo quattro anni del 20 per cento. Senza contare, il debito della Kreditanstalt, la Cassa del Mezzogiorno tedesca per l’Est, che porterebbe la crescita al 25-26 per cento. Una “crescita” di cui l’Italia è colpevole per meno dell’1 per cento.
La crescita abnorme del differenziale fra i Btp italiani e i Bund tedeschi è solo una manovra speculativa dentro il grande sommovimento che sconquassa i mercati finanziari (si fa aggio della divisione politica dell’Italia e del partito dell’Indiscrezione, il “partito” giudici-giornali). I grandi capitali in realtà si tengono liquidi per paura del debito europeo, non di quello italiano. E del debito americano, che non è minore, e anzi supera quello europeo, in rapporto al pil e presto anche in assoluto – con una presidenza che sembra incapace di riportalo sotto controllo.
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