Storia d’amore rivelatrice. In questa prima redazione non levigata, quasi un canovaccio: Proust non ama, che lei sia un lui o una lei immaginaria, non sa amare e non se ne occupa. Si è dato un soggetto e su quello costruisce una storia – che del resto non c’è. Il tema è il suo più profuso, in una con l’amore omosessuale, ed è la gelosia. Ma non in forma di passione, in forma analitica. E anche qui senza incidere: il sentore è ineliminabile di una prosa fin-de-siècle, e di seconda fila, sbarazzina: da Lorrain e Rachilde a Willy-Colette. Nel tocco di superficie, come la scrittura, leggera, mai drammatica, volutamente non incisiva, “seicentesca” (divagatoria, irrelata), e nelle moralità inoffensive, i falsi lei-lui, le composizioni casuali, la stessa disposizione dei quadri, la quadreria..
Marcel Proust, Precauzione inutile, Biblioteca di Repubblica, pp. 128 € 1
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