giovedì 8 settembre 2011

Quando Kohl impiccò l’Italia all’euro – 2

Quindici anni fa di questi giorni si decidevano quindici anni di ristrettezze, come il diario del sito documenta:
“A Valencia, parlando con Aznar, Prodi ha capito che non c’è alcuna possibilità di ammorbidire i parametri di Maastricht. Né chiedere “un anno” di ritardo per l’adesione all’euro. Come autorevolmente suggerito dalla Germania, o meglio da Francoforte, dalla Bundesbank dell’ex ministro Tietmeyer.
“Aznar sa per certo che Kohl vuole Italia e Spagna dentro fin da subito, alle stesse condizioni degli altri - non vuole favorire la concorrenza di chi resta fuori. Prodi dovrà per questo letteralmente stroncare l’Italia, raddoppiando la “manovra”, cioè i tagli alla spesa, pubblica e privata (meno spesa pubblica più tasse), da 32,5 a 62,5 miliardi.
“In un paese che ha già perso per la globalizzazione due milioni di posti di lavoro in due anni, è un atto di saggezza o un suicidio? L’Europa dev’essere un’occasione o la fine del mondo?”

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