Sono una cinquantina di km. scarsi, Santa Maria di Rispescia-Garavicchio, sull’Aurelia, ma sono conosciuti da mezza Italia. E non perché l’Aurelia e la N.1, come dicono le carte, delle strade italiane. I 50 km. sono conosciuti da chi ne farebbe a meno: tutti i romani che hanno casa nel grossetano, e tutti gli avventurati che debbano per esempio viaggiare spesso per lavoro tra Roma e Pisa. Per andare a Genova ormai si preferisce allungare, facendo la Roma-Firenze, e poi la Firenze-Mare: si arriva prima e si evitano le trappole. I 50 km. sono infatti insidiosissimi, per le tagliole tese dai sindaci dei comuni afferenti, a caccia di un facile tesoro. Un tempo, nella stessa regione, la bassa Maremma, spadroneggiavano i banditi di passo: i sindaci si provano a emularli.
Non c’entra la protezione della Maremma, non c’entra l’ambiente, è una sordida storia di casse comunali che impedisce la costruzione dell’autostrada Rosignano-Civitavecchia, da quarant'anni ormai impedendo il completamento della Gemova-Roma, l’Autostrada Azzurra. La Maremma per tre quarti ne sarebbe felice, quella più popolata e operosa: Piombino, Follonica, San Vincenzo, Castiglione della Pescaia, la stessa Grosseto. Nella bassa Maremma è diverso, l’opposizione è corale, cioè bipartisan, e decisa: ogni pratica deve durare decenni e l’autostrada può aspettare.
Il Comune di Orbetello è il più attivo, di cui è sindaco Matteoli. Il ministro ex An ora Pdl che nel 2001 e nel 2008 promise in pochi anni l’autostrada, che però non si vede. Non è il solo e non è il primo: i Comuni della bassa Maremma si oppongono all’autostrada, da quaranta o cinquant’anni, perché hanno trovato nella vecchia Aurelia una miniera. Meglio di Orbetello fa Magliano in Toscana, che ha soltanto un paio di km. di Aurelia, ma procaccia di estrarne la voce più consistente del suo bilancio.
Il materiale prezioso dell’Aurelia sono le multe per eccesso di velocità. Ma la velocità non c’entra, la sicurezza cioè. I comuni della fascia si sono dotati di paline che a ogni km. mutano la velocità massima, da 90 a 70, a 60, a 50, e perfino in un paio di casi a 40, per “incrocio a raso”, “serie di incroci a raso”, da cui magari non accede mai nessuno, non ci sono fattorie, nemmeno case isolate, “centri abitati”, “dossi”, “strada dissestata”, appostando dietro le paline i misuratori di velocità: chi non frena con immediatezza viene multato. Si parte da 180 euro. Si viene multati in automatico, da macchine di cui non è possibile indagare la precisione. Non tutti i giorni, bisogna dire, i comuni si alternano nell’esazione, ci sarà un cordinamento.
Il controllo della velocità è un trucco da banditi di passo, seppure sindaci e assessori. Che alimenta semmai l’insicurezza e non la riduce: dopo tanti anni gli abitudinari per evitare le sorprese marciano al limite minimo, sui 50 km. l’ora, costringendo a sorpassi azzardati a catena i novellini e gli occasionali. Ed è un controllo anche illegale, poiché non viene osservata la legge che impone di segnalare con anticipo l’autovelox o l’analogo congegno di controllo. Ma il giudice di pace di Orbetello garantisce, che da sempre e comunque dà ragione agli esattori. Raddoppiando la multa, più le spese – quindi si parte da 500 euro a botta.
Garavicchio segna il limite della provincia di Grosseto e delle competenze di Orbetello. Fino a Garavicchio, o dopo Garavicchio venendo da Nord, l’Anas ha potuto completare la strada a due corsie con spartitraffico centrale, senza ledere evidentemente le entrare e uscite delle (rare) fattorie isolate, i comuni del viterbese hanno evidentemente un’altra cultura che e si può andare in sicurezza e senza taglie a 90 km. l’ora.
sabato 24 settembre 2011
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