Domenica per la seconda volta in due settimane David Cameron ha chiesto di "fare presto". Ha anche dato la ricetta: prevenire collassi bancari, evitare il contagio, circoscrivere il problema greco e... risolverlo. Roba da scuola. Il punto secondo riguarda l'Italia, esposta a un crudele rincaro del suo debito, per effetto unicamente dell'indecisione europea.
Il premier britannico ha messo pure le mani avanti, sapendo il duo europeo Sarkozy-Merkel molto suscettibiile: ha premeso che Londra non ha voce in capitolo. Ma ha aggiunto una quarta evidenza: dall'Europa dipende l'economia mondiale. Lo stesso giorno Merkel e Sarkozy si sono riuniti a Berlino, hanno cenato insieme, e hanno deciso di non decidere. Fra un paio di settimane, forse.
Oggi il "Financial Times" riprende il bisogno di un intervento "subito" a caratteri ingigantiti, in un fondo unico nella pagina dei commenti. Spiega ai due leader europei che cosa Cameron (e Obama prima di Cameron) hanno inteso dire. E ad Angela Merkel cosa essa stesa ha inteso dire quando ha detto che se fallisce l'euro fallisce l'Europa. No, funziona all'inverso: se fallisce l'Europa fallisce l'euro, con tutto il resto, mercato comune compreso. Talmente ovvio che perfino questo sito lo aveva rimarcato, ma non i due statisti. Che, come una vecchia copia, si ritrovano a quel che sembra senza parlare, aspettando l’ora di cena – a Berlino, figurarsi, alla famosa cucina tedesca.
lunedì 10 ottobre 2011
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