Quand’era pretore a Torino Guariniello si era distinto per non far nulla, sui licenziamenti, l’inquinamento, le morti sul lavoro. Eccetto di tanto in tanto qualcosa che facesse rumore, cioè a carico della Juventus, non potendosi permettere d’intercettare l’Avvocato e i suoi cari. L’ultima più famosa sua iniziativa fu convocare tutti i calciatori di fama della Juventus, anche passati, e farli sfilare a Torino per dire se avevano preso droghe o no – naturalmente no.
Poi il pretore, in tarda età, ha coronato il suo sogno di diventare Procuratore della Repubblica. E in tale veste ha continuato a non far niente, eccetto che quando incontra la Juventus. La quale non gli viene a tiro spesso, e allora lui s’inventa l’ipotesi di reato. Adesso ha messo sotto accusa la città e la squadra, con perquisizioni, notizie di reato, sequestri cautelativi, perché, una notte, gli è venuto il pensiero: sarà l’acciaio che hanno usato per il nuovo stadio buono?
Si potrebbe dire la guerra di Guariniello alla Juventus. Non è il primo napoletano che mette la squadra sotto accusa. Ma in realtà è una guerra che il napoletano Guariniello fa a Torino. E magari ha ragione, chissà quante turpitudini a Torino, ma lui non lo fa vedere: sempre si arrampica sugli specchi. Al punto che, guardando le cose da fuori, da fuori Torino e fuori Napoli, uno deve chiedersi: ma questi giudici, che li paghiamo a fare? L’“ipotesi di reato” non è male. È anzi ingegnosa, l’ex pretore ha fatto strada: la Juventus con la sua “intuizione” l’ha colpita al cuore, la gente non andrà più allo stadio. Per un paio d’anni: la perizia prenderà un anno, poi ci sarà la controperizia… Ma per fare questo, per fare il male, si prendono stipendi da deputato.
quoto
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