Straziante longing per il padre. Per l’infanzia, legata ai ricordi paterni, le prime uscite si fanno col padre: lo Heurige, la birra, la scuola di nuoto, la salsiccia portata da casa perché costa meno.
Kafka riscopre il padre, come tutti, ai quarant’anni. Ma anche nel momento in cui esce dalla famiglia. Con una determinazione inflessibile a fare da solo, seppure nelle difficoltà insuperabili, la malattia, il freddo, il carovita, la fame. Dopo una vita passata non nell’indecisione (la decisione di fare famiglia a sé con Felice, forse con Milena, era fatta) ma nell’indolenza – Canetti ha sfiorato questo aspetto. Cioè nel confortevole tran-tran familiare, di cui ci si può pure lamentare.
Straziante infine la decisione di liberarsi (staccarsi dalla famiglia, farsene una propria) quando tutti sanno, e lui probabilmente pure, che gli rimane solo qualche settimana di vita.
Franz Kafka, Le ultime lettere ai genitori
Nessun commento:
Posta un commento