Dodici anni fa tra un mese D’Alema tentava a Firenze il lancio di una Sinistra Mondiale. Non tra buone prospettive, com’era possibile scriverne in anticipo:
“D’Alema riunisce a Firenze i leader socialisti mondiali all’insegna del “Riformismo nel XXI Secolo”, ma più che avviare un progetto sembra chiuderlo. Per una serie di motivi. L’idea originaria era di Veltroni, “l’Ulivo Mondiale”, che riuscì per questo a portare Prodi a New York a settembre un anno fa, insieme con Blair e il presidente americano Clinton. Mentre D’Alema la liquidava come “un’idea provinciale” – a Firenze il 20 novembre non ci saranno né Prodi (che però potrebbe intervenire in qualità di presidente della Commissione Europa) né Veltroni. Non si può parlare di Terza Via, come vorrebbe l’ideologo inglese Giddens, vicino a Blair, perché il premier francese Jospin, che D’Alema vuole assolutamente a Firenze, la rifiuta. Sicuri partecipanti a Firenze saranno i Clinton, ma il presidente è solo impegnato a lanciare la moglie, nel quadro dei rapporti di mutuo sostegno dopo gli scandali alla Casa Bianca.
“Hillary Clinton viene a Firenze nel quadro di un’operazione di image building di se stessa, per una carriera politica che intende avviare al Senato, e poi chissà. Senza alcun interesse al “riformismo”. Il 21 settembre dell’anno scorso il seminario dell’Ulivo Mondiale alla New York University vide la partecipazione di Hillary, mentre Bill rendeva al Procuratore di New York il video-interrogatorio sul rapporto con Monica Levine. Qualche giorno dopo anche a Prodi va male: al governo lo sostituisce D’Alema. Che si affretta a dare a Clinton il massimo sostegno nella guerra scacciaguai alla Serbia.
“Ma questo è tutto: non solo con i Clinton, neppure con i leader europei, che a Firenze comunque latiteranno, c’è concordanza sulle cose da fare: Blair, Schröder e Jospin, gli altri tre leader socialisti al governo, hanno vedute antitetiche sui programmi di governo”.
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