Best-seller vent’anni fa, con
quattro o cinque dei premi più prestigiosi, concentrato di bozzettismo
lombardo, De Amicis è un modello di sobrietà al confronto: il ragazzo nato
zoppo per non essere nato morto, o azzoppato dal fratellino, violentato dal
padre, emigrato povero, innamorato della cognata, pazzo. Con l’uso buonista del
dialetto: lo parlano solo i disgraziati. In omaggio al leghismo?
Un monumento, indirettamente, al
Manzoni, se ha addolcito questo sentimentalismo – ma nella realtà i padani sono
duri.
Laura Pariani, Di corno o d’oro
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