Batterie compatte lunedì
sulle prime pagine dei giornali Rcs, De Benedetti, Fiat, Riffeser (per conto di
Fini), al botto sincronizzato: “Crollo del Tg 1 – Il sorpasso di Tg 5 e Tg 3”.
Tutti all’unisono, come la migliore orchestra non farebbe col più energico dei
direttori (con l’eccezione notevolissima del gruppo Caltagirone, per conto di
Casini). Si costruiscono grafici e trend fantasiosi. Si
consultano i cultori della materia pensosi. Si dà corda e abbondanza di
oltraggi a Rizzo Nervo,Vita, Pardi, Milana, Giulietti, che altrimenti non
avrebbero ragione di vita, e a Flavia Perina (sempre per conto di Fini). Viene
schierato naturalmentel’Usigrai, e perfino il presidente della Rai Garimberti,
solitamente absent minded. Il giorno dopo si scopre che non è vero,
che è un caso – che il tg di Minzolini addirittura naviga meglio di quello dei
suoi predecessori. Ma la mobilitazione è stata davvero impressionante.
Non c’è il complotto
naturalmente, non c’è la Spectre. Ma il riflesso condizionato sì, fortissimo.
Persistente e anzi aggravato, perfino entusiasta: il centralismo democratico
non ha mai avuto tanto convinto seguito come in questa lunga agonia del
sovietismo. Si poteva capire contro Berlusconi, ma contro Minzolini?
Le folle del resto
accorrono alla mostra sul Realismo Socialista, anzi sui Realismi Socialisti, la
filologia si spreca, al palazzo romano delle Esposizioni. Folle ben borghesi,
sopratttto di signore di mezza età. Ma commosse a tanto scempio. Mentre anche
di Stalin sembra esserci voglia di un revival - in fondo ha
vinto la guerra, anche per noi. I buoni argomenti non mancano mai. Solo la
strada della democrazia è tortuosa per il partito Democratico.
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