mercoledì 30 novembre 2011

Se la nuova frontiera è Minzolini – Italia sovietica 5

Batterie compatte lunedì sulle prime pagine dei giornali Rcs, De Benedetti, Fiat, Riffeser (per conto di Fini), al botto sincronizzato: “Crollo del Tg 1 – Il sorpasso di Tg 5 e Tg 3”. Tutti all’unisono, come la migliore orchestra non farebbe col più energico dei direttori (con l’eccezione notevolissima del gruppo Caltagirone, per conto di Casini). Si costruiscono grafici e trend fantasiosi. Si consultano i cultori della materia pensosi. Si dà corda e abbondanza di oltraggi a Rizzo Nervo,Vita, Pardi, Milana, Giulietti, che altrimenti non avrebbero ragione di vita, e a Flavia Perina (sempre per conto di Fini). Viene schierato naturalmentel’Usigrai, e perfino il presidente della Rai Garimberti, solitamente absent minded. Il giorno dopo si scopre che non è vero, che è un caso – che il tg di Minzolini addirittura naviga meglio di quello dei suoi predecessori. Ma la mobilitazione è stata davvero impressionante.

Non c’è il complotto naturalmente, non c’è la Spectre. Ma il riflesso condizionato sì, fortissimo. Persistente e anzi aggravato, perfino entusiasta: il centralismo democratico non ha mai avuto tanto convinto seguito come in questa lunga agonia del sovietismo. Si poteva capire contro Berlusconi, ma contro Minzolini?


Le folle del resto accorrono alla mostra sul Realismo Socialista, anzi sui Realismi Socialisti, la filologia si spreca, al palazzo romano delle Esposizioni. Folle ben borghesi, sopratttto di signore di mezza età. Ma commosse a tanto scempio. Mentre anche di Stalin sembra esserci voglia di un revival - in fondo ha vinto la guerra, anche per noi. I buoni argomenti non mancano mai. Solo la strada della democrazia è tortuosa per il partito Democratico.

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