Sembrerebbe tutto pronto per decidere, urgendo tre problemi gravi: il rischio stagnazione per l’economia mondiale, la crisi dell’euro, gli squilibri commerciali. E invece i problemi sembrano funzionare al contrario: il G 20 di Cannes si riunisce per non decidere. I lavori preparatori non sono arrivati a nessuna conclusione, su nessuno dei tre problemi. Ci vorrebbe un miracolo, che finora non s’è mai prodotto in questi vertici, per avere una o più decisioni risolutive, l’agenda non le prevede.
Non c’è nessuna ricetta per il rilancio dell’economia. Ma, in particolare, non partirà il fondo salva-stati cui il Fondo monetario sta lavorando. Mirato a tenere l’Italia e la Spagna, e poi la Francia, al riparo dalla crisi del debito. Con finanziamenti appositi dall’Arabia Saudita, la Cina e altri paesi con bilance dei pagamenti eccedentarie.
Nessun impegno è stato preso col Fmi per un motivo semplice: nessuno si fida dell’euro, della gestione politica dell’unione monetaria europea. Non solo i mercati, la cosiddetta speculazione (ma si tratta di banche e fondi che si devono proteggere), neanche i governi si fidano del duo Merkel-Sarkozy che si è appropriato tutte le funzione della Ue. I più guardinghi, nella preparazione del vertice, si sarebbero mostrati i governi delle due maggiori economie, Usa e Cina - anche perché gli Usa non si fidano della Cina, di un suo ruolo accresciuto nel Fmi.
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