Sonoro sberleffo di Mills, truffaldino o goliardico non importa, a tre delle tante giudici milanesi che giudicano Berlusconi. Che manifestamente non gli credono ma non lo incolpano di calunnia, o millantato credito. Un teste è tenuto a dire la verità, tanto più in aula, e dunque se ha calunniato Berlusconi è colpevole, ma questo non interessa alle giudici. Che vogliono solo tenere banco per qualche mese contro Berlusconi.
Giustizia? Protagonismo? Di una corte che si è fatta sberleffare pure dal pubblico ministero De Pasquale, altro goliarda, con lettere che lo stesso pm aveva già fatto pubblicare dai giornali. Con una presidente, Vitale, che si è fatta richiamare da altro superiore incarico per “celebrare” il processo contro Berlusconi. Dalla sua amica Livia Pomodoro, che dopo vent’anni di carriera politica è infine presidente del Tribunale di Milano. Pomodoro è probabilmente il giudice che con più costanza, almeno da vent’anni, dai tempi di Martelli ministro della Giustizia, briga in continuazione incarichi con la politica.
Non è sola. Il Csm, presieduto da Napolitano e dal galantuomo piemontese Vietti, ha richiamato d’urgenza Edoardo D’Avossa a Milano a giudicare il processo Mediatrade, dalla Liguria dove si era trasferito. Per avere la sicurezza della condanna?
Vitale è “la” giudice dei processi Mills? D’Avossa è invece specialista dei processi Mediatrade? Ci sono giudici “specialisti” che l’ordinamento esclude, giudici cioè speciali. Questi della dottoressa Pomodoro non sono tribunali speciali, perché le procedure non sono state riscritte, ma lei e i suoi giudici ci provano ugualmente. Anche il consulente finanziario nelle inchieste contro Berlusconi è sempre lo stesso ed è una donna, Gabriella Chersicla. Della società di revisione Kpmg, ex svizzera, di cui la Procura di Milano è il maggior cliente – quando la Kpmg aveva accertato nel 1996 ammanchi miliardari alla Rizzoli-Corriere della sera, e una diecina di reati gravi, la Procura di Francesco Borrelli aveva fatto finta di niente.
La dottoressa Chersicla, che non si perde nessuna udienza dei processi a Berlusconi, è anche commercialista a Milano in proprio. Questi processi, in particolare quelli dei giudici speciali Vitale e D'Avossa, sono una vetrina remunerata e anche importante. Delle apprezzate entrature della dottoressa in Procura specialmente.
In una giornata del processo Mills, otto ore, c’è tempo solo per una testimonianza. Dato che la condanna è impossibile, si vuole poter dire che il processo è solo prescritto. Che nell’ignoranza dei cronisti e nella supponenza dei Procuratori è indizio di colpevolezza, mentre la prescrizione non è mai imputabile all’imputato. Al processo Mills, si potrà dire, è successo di tutto.
venerdì 23 dicembre 2011
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