Illeggibile, già invecchiato per la gran parte e inutile – “Per la critica della violenza”, “Destino e carattere”, Baudelaire. Anche i testi più noti: “Il compito del traduttore” (“la traduzione è una forma” - è una forma della comunicazione…), “Sulla lingua”, “Le affinità elettive” (cento pagine per una sola intuizione: Goethe saturnino, demoniaco – non male però). In uno spazio culturale limitato, perfino etnico.
Reggono “Le tesi di filosofia della storia”, evocative, al meglio del suo onirismo narrativo. E per la stessa ragione “La capitale del XIX secolo”, in parte - Baudelaire flâneur è insopportabile. Anche il Kafka profano non è male. Poca cosa.
Walter Benjamin, Angelus Novus
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