“Famiglia Cristiana”, che ha condotto la crociata contro Berlusconi che andava a puttane, s’indigna ora contro Fiorello perché ha consigliato il preservativo. E se Berlusconi l’avesse usato, la condanna sarebbe stata doppia?
Grandi baruffe accademiche fra storici contemporaneisti – quelli che, col ministro Berlinguer, votarono per ridurre la storia al Novecento. Tra curatori in particolare del mussolinismo, su chi ha fatto l’edizione più corretta (meno scorretta) delle solite cose, i diari, le lettere, Badoglio e Graziani, Sarfatti e Petacci. Non c’è altro Novecento?
Il giornale spagnolo “El Paìs” saluta Monti in puro ispano-manzoniano: “Il tecnico che si appoggia a una frase come un bastone pronto diventare una spada”. O la Spagna è proprio quella del Manzoni?
Il sindaco di Treviso Gobbo arringa il Parlamento della Lega in dialetto veneto. Che i lombardi, irritati, non capiscono. Ma non è una farsa.
Si tira per la giacca il buon credente Monti per l’Ici sulle parrocchie, ma non si dice che l’esenzione fu voluta dallo stesso governo Amato che introdusse l’Ici nel 1992. Per gli immobili di tutte le attività sociali senza fine di lucro (assistenza, cultura, sport, etc.), per tutti i soggetti, le parrocchie come le fondazioni laiche e perfino quelle bancarie. Non per nulla qualche buontempone ha trasformato la sua casa in sede di Fondazione.
La cosa fu confermata quindici anni dopo da un governo Prodi di cui Bersani era ministro. Che (non) si fa per andare sul giornale?
La primavera egiziana è stata in realtà la consegna del potere agli islamici. Da parte degli Usa in primo piano, che pure non dovrebbero entrarci. Come in Iran, trent’anni prima.
Al tempo di Khomeini, nel 1978, gli Usa puntavano sull’islamismo in funzione antisovietica. Oggi antieuropea?
“È una pessima arte quella di dividere il paese tra reprobi ed eletti”, ammoniva Corrado Alvaro da Parigi per “il Mondo” nel 1923, riferendosi all’Italietta: “Da cinquant’anni ogni uomo che ha avuto un ruolo preponderante è stato bollato almeno una volta del marchio dei traditori: il solito viaggio dall’Altare della Patria alla Corte di giustizia”.
La giustizia politica sarebbe peraltro, per definizione, fascista.
Concita De Gregorio dice che il Pd ha deciso un anno e mezzo fa di far vincere la Polverini nel Lazio contro Emma Bonino per il Lazio per portare il suo Fini alla rottura con Berlusconi e all’asse col Pd. Fioroni obietta che questa non era l’idea del Pd ma dell’Udc. Tutti nobili strateghi.
Si discute perché Emma Bonino, che aveva stravinto a Roma, ha perso poi l’elezione nel Lazio con la Polverini. Mentre non c’è niente da discutere: la candidatura di Emma Bonino fu contrastata dal vicariato, in campagna elettorale fu criticata da Franceschini, Rosy Bindi e Fioroni, e per la campagna ebbe comunque un budget dimezzato rispetto a quello investito su Marrazzo. A Roma rese tutti i voti laici, anche di destra, ma non una buona metà di quelli del Pd.
Vaporizzati, scialla: Fiorello diventa, oltre che mattatore, comico, musicista, anche il glottologo dell’Italia 2011. Non ce n’è altra?
Il governo Monti si completa alla Ridolini. Con qualche ministro in più meravigliatissimo di se stesso. E qualche sottosegretario che nessuno sa chi sia, nemmeno l’interessato, Franco, Francesco, chissà. Ma nessuno ci ride, nei giornali, nelle tv, così libere. Nemmeno una battuta.
Si dice governo dei banchieri ma di più sembra un governo dei bancari. Per lo status professionale di molti dei suoi componenti, Passera, Fornero, in parte Gnudi, Ornaghi, lo stesso Monti e altri. E, di più, per la disciplina grigia, inconsapevole.
Di Massimo Ponzellini si trascura sempre di dire che è stato collaboratore e intimo di Romano Prodi. Prodi non fa notizia?
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