“Da Milano si vede l’Italia”, pare abbia detto Salvemini. Ha comunque cercato di vederci subito chiaro: da neo laureato, nominato al liceo di Lodi, lesse con sorpresa Cattaneo, ollaborò alla “Critica sociale”, la rivista socialista di Milano, e impiegò il tempo libero in uno studio della città. Dei partiti a Milano, dopo Napoleone e fino all’unità. Scoprendo un sostanziale opportunismo, nell’italianità invocata sotto il “dominio austriaco”, e in quella avviata dopo le Cinque Giornate. Con l’accantonamento della mente e l’anima delle Cinque Giornate stesse, Carlo Cattaneo, per un’unità gattopardesca.
Gaetano Salvemini, I partiti politici milanesi nel secolo XIX, con un saggio di Arturo Colombo, Mursia, pp. 196 € 15
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