Il governo tecnico è insomma un governo politico, un tempo contro la sinistra parlamentare, negli ultimi venti anni contro la destra, alla quale il paese è stato condotto dalla operazione Mani Pulite. Dei presidenti di questo ventennio anti-destra, se ne è astenuto significativamente proprio il presidente tecnico per eccellenza, Ciampi, che si è invece attenuto alla costituzione vera.
Il piano Solo, col golpe militare, è contestato da molti storici. Le forze armate non ne erano parte, e nemmeno l’arma dei carabinieri, solo poche diecine di ufficiali allineati sul generale De Lorenzo – che peraltro, medaglia d’oro della Resistenza, non ne accettò mai la paternità. Ma Segni, contrario al centro-sinistra, il governo con i socialisti che la Dc, il suo partito, aveva intrapreso sotto la guida di Fanfani e di Moro, operò attivamente, a pochi mesi dalla formazione del primo governo Moro, per farlo cadere. E sostituirlo con un governo di sua fiducia.
Il bimestrale “Nuova Storia Contemporanea” ne fornisce una ricostruzione accurata. Segni propose la presidenza a Scelba, ex presidente del consiglio e ex ministro dell’Interno, e a Merzagora, presidente del Senato. Forse anche a Pella, altro ex presidente del consiglio. Scelba ne parla nelle sue memorie. Merzagora si prodigò attivamente, proponendosi come il “tecnico” che poteva garantire l’economia.
Il piano Solo, col golpe militare, è contestato da molti storici. Le forze armate non ne erano parte, e nemmeno l’arma dei carabinieri, solo poche diecine di ufficiali allineati sul generale De Lorenzo – che peraltro, medaglia d’oro della Resistenza, non ne accettò mai la paternità. Ma Segni, contrario al centro-sinistra, il governo con i socialisti che la Dc, il suo partito, aveva intrapreso sotto la guida di Fanfani e di Moro, operò attivamente, a pochi mesi dalla formazione del primo governo Moro, per farlo cadere. E sostituirlo con un governo di sua fiducia.
Il bimestrale “Nuova Storia Contemporanea” ne fornisce una ricostruzione accurata. Segni propose la presidenza a Scelba, ex presidente del consiglio e ex ministro dell’Interno, e a Merzagora, presidente del Senato. Forse anche a Pella, altro ex presidente del consiglio. Scelba ne parla nelle sue memorie. Merzagora si prodigò attivamente, proponendosi come il “tecnico” che poteva garantire l’economia.
Nessun commento:
Posta un commento