venerdì 6 gennaio 2012

Il governo del presidente lo inventò Segni

Si chiama governo dei tecnici o di emergenza ma è il governo del presidente. Entrato nella costituzione materiale con Scalfaro e ora con Napolitano, è stato divisato e fortemente voluto, al punto da organizzare un tentativo di colpo di Stato, il famoso piano Solo, da Segni nel 1964. Segni non ci riuscì proprio per aver voluto il piano Solo, aver tentato cioè l’impossibile. Questo precedente mise poi a lungo la sordina al governo autoritario dell’uomo forte del settennato. I governi successivi di decantazione si chiamarono balneari o a termine, e furono organizzati dalle stesse forze politiche in Parlamento. Fino al revival di Scalfaro, che lo assortì di due scioglimenti d’autorità del Parlamento.
Il governo tecnico è insomma un governo politico, un tempo contro la sinistra parlamentare, negli ultimi venti anni contro la destra, alla quale il paese è stato condotto dalla operazione Mani Pulite. Dei presidenti di questo ventennio anti-destra, se ne è astenuto significativamente proprio il presidente tecnico per eccellenza, Ciampi, che si è invece attenuto alla costituzione vera.
Il piano Solo, col golpe militare, è contestato da molti storici. Le forze armate non ne erano parte, e nemmeno l’arma dei carabinieri, solo poche diecine di ufficiali allineati sul generale De Lorenzo – che peraltro, medaglia d’oro della Resistenza, non ne accettò mai la paternità. Ma Segni, contrario al centro-sinistra, il governo con i socialisti che la Dc, il suo partito, aveva intrapreso sotto la guida di Fanfani e di Moro, operò attivamente, a pochi mesi dalla formazione del primo governo Moro, per farlo cadere. E sostituirlo con un governo di sua fiducia.
Il bimestrale “Nuova Storia Contemporanea” ne fornisce una ricostruzione accurata. Segni propose la presidenza a Scelba, ex presidente del consiglio e ex ministro dell’Interno, e a Merzagora, presidente del Senato. Forse anche a Pella, altro ex presidente del consiglio. Scelba ne parla nelle sue memorie. Merzagora si prodigò attivamente, proponendosi come il “tecnico” che poteva garantire l’economia.

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