Dunque era Scotti che tramava contro Mancino, due napoletani illustri. Nella lite palermitana tra la Procura e il generale Mori, nel sottoprodotto della lite che è il patto Stato-Mafia, il senatore Mancino, all’epoca ministro dell’Interno, viene coinvolto nei termini in cui Maroni ne parlava in un’intervista del 1997 al “Corriere della sera”. Nel 1994, primo ministro dell’Interno non democristiano, Maroni andò un giorno di sorpresa al Sisde, e si fece mostrare i dossier politici (in quello della Lega trovò anche la Lega Ambiente…). Il “più sorprendente” fu quello a carico di Mancino, il suo predecessore: su Mancino ministro dell’Interno e capo del Sisde. Era l’ennesimo regolamento di conti all’interno della (ex) Dc.
Avevamo tre giustizie politiche: dei giudici di destra contro i politici socialisti, dei giudici di sinistra contro le destre, e dei Dc contro i Dc. Questa era la più feroce – basti pensare ad Andreotti contro Moro. Ce le abbiamo tuttora.
sabato 21 gennaio 2012
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