Da domani è come se l’Italia ripartisse da zero. Anzi da meno due. I venti o quaranta miliardi di maggiori entrate della manovra Monti non basteranno a pagare i tassi d’interesse su Bot e Btp che necessariamente dovranno tornare a crescere. Mentre prestiti e obbligazioni per le imprese e le stesse banche verranno a costare di iù. Paragonare l’Italia alla nave che si è incagliata al Giglio è improprio, il debito almeno non fa morti, ma il fatto è quello.
La doppia degradazione dell’Italia, la tripla in un mese, col collocamento del debito nella fascia B, la esclude automaticamente dagli investimenti delle banche e dei fondi. I grandi operatori dovranno anzi affrettarsi a liquidare le residue posizioni in titoli italiani, soprattutto a lungo termine, che vengono ad appesantire sempre più l’attivo. Il Btp, ora contabilizzato a due terzi del valore facciale alla scadenza, potrebbe dimezzarsi. Il costo delle nuove emissioni schizzare ben oltre la temuta soglia del 7 per cento.
domenica 15 gennaio 2012
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