venerdì 17 febbraio 2012

Era europea anche la Germania di Hitler

Il ricorso è sbagliato, oltre che ingiusto. Ma è vero quel tanto che fa capire cos’è l’Europa oggi, la Germania oggi, e l’Italia in questo ambito, che è cambiato radicalmente negli ultimi venti anni: fu “europea” l’Occupazione nazista di metà continente dal 1940 al 1944, in Francia specialmente, Belgio, Olanda, Danimarca, Norvegia, oltre ai territori delo spazio vitale germanico a Sud e a Est. E la Germania ha solo perso la guerra. La guerra con gli ebrei, per il momento, quella con gli Alleati l’ha poi vinta, nel 1946 e nel 1989.
La Germania, oggi come allora, non compone la sua politica in Europa ma la impone. Non con le bombe naturalmente – giusto l’America fa oggi guerre di questo tipo, peraltro remote. E oggi come allora si fa forte di tanti yes men ai bordi dell’impero, l’Olanda al solito per prima, e la Finlandia di non cancellate epopee. Ora come allora impone politiche suicide. Non l’eliminazione degli ebrei naturalmente, ma politiche che in nessun modo consente di contestare: oggi come allora ha la stessa righteousness, seppure oggi assurda e quasi ridicola.
L’asse franco-tedesco era anche allora il perno della politica di Hitler, e dei suoi uomini a Parigi, Abetz, Epting,Stülpnagel. Si creavano circoli europei. Si organizzavano Unioni europee – anche degli scrittori: per un anno ne fu vice-presidente Papini. E si abbondava in premi prestigiosi, accoglienze lussuose, lauree ad honorem.
La Germania oggi non è quella renana di vent’anni fa, l’Europa non è quella di vent’anni fa. Tutti lo sanno ma nessuno ne trae le conseguenze, l’unanimità è corriva come negli anni gloriosi della vittoria di Hitler. La Germania non ha liberalizzato nulla – sembra incredibile ma è così – ma l’ex commissario al libero mercato Monti non ha fatto, non fa, e non dice nulla. Monti sa che la politica monetaria di Angela Merkel è sbagliata, radicalmente sbagliata, glielo ha detto? Monti sa che il governo Merkel, e la cancelliera in persona, hanno umiliato la Grecia. Per esempio obbligandola a comprarsi mille panzer Leopard e due costosissimi sottomarini Thyssen Krupp (dovevano essere quattro…) di cui non ha bisogno e che non voleva. Ma, non diversamente dai Quisling di un tempo, lavora a non disturbare il manovratore.
Draghi sa che la Germania ha monopolizzato le risorse della Banca centrale europea per due anni, 2009 e 2010, per evitare il fallimento delle sue banche, e poi ne ha impedito l’utilizzo agli altri paesi, l’Italia per prima. Cosa fa Draghi, che non lo dice nemmeno – l’abbiamo saputo dai sarcasmi di Deutsche Bank e dell’Ifo di Monaco lo scorso ottobre? Monti sa, lo sanno tutti in Germania, “Handelsblatt”, il “Sole 24 Ore” tedesco, ci ha fatto delle copertine, ad agosto e a settembre, che il debito pubblico tedesco è del 50 per cento almeno superiore a quello dichiarato, ma non lo dice. Oggi come allora la Germania può barare impunita. Mai tanto cinismo nell’Occupazione, peraltro, quanto oggi tra i banchieri centrali tedeschi vicini alla cancelliera, Weber, Stark e Weidmann, compreso uno stretto collaboratore di Monti a Bruxelles nel 2003, Lars-Hendrik Röller, oggi consigliere economico di Angela Merkel, e tra i ministri del suo governo. Mai nessun uomo politico della provinciale supponente Germania, neppure i gerarchi di Hitler, ha potuto tanto blaterare come oggi del mondo che non conosce, non irriso e anzi onorato.

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